Sto parlando di lei.
Lorena Bianchetti, la Maria Goretti degli anni 00. Protetta della CEI e presenza fissa dei peggiori programmi di Mamma Rai.
E odiata dal sottoscritto.
Lorena, o "Linguetta", comincia la sua sfavillante carriera su Rai1 e la notorietà arriva grazie al programma voluto dalla Conferenza Episcopale Italiana e che gentilmente la nostra rete pubblica ospita da anni immemorabili. Sto parlando naturalmente di "A sua immagine", tappa imperdibile per tutti i fedeli italiani. La carriera della Bianchetti è costellata da grandi eventi, uno su tutti, "Il Giubileo dei bambini" (trasmesso in mondovisione, sticazzi) senza dimenticare il suo impagabile lavoro quale inviata alla Giornata Mondiale della Gioventù del 2008. Viso da cerbiatto, risata cristallina, modi affabili e posati la rendono il tramite giusto con cui la Chiesa entra nelle nostre case (o almeno, per i temerari che guardano Rai1). Tutto questa dedizione per la Chiesa le sono valsi dei riconoscimenti a livello lavorativo: Linguetta, a partire dal 2006, è diventata infatti una presenza costante dei programmi Rai, con picchi del calibro di "Domenica In" e naturalmente, "L'Italia sul 2", contenitore trash del pomeriggio di Rai2 mascherato da talk show. Naturalmente, nessuno meglio di Lorena Bianchetti, che dei sorrisoni patinati ha fatto un marchio di fabbrica, poteva condurre un programma del genere. Nemmeno Federica Panicucci e i suoi piedi. Lorena infatti dispone di un paio di cosce che fanno letteralmente impazzire gli utenti tv e della rete, tant'è vero che basta digitare il suo nome su Google per ottenere come primo suggerimento la parola "cosce".
Ecco il primo risultato della ricerca:
con tanto di commenti ingrifati degli utenti tra i quali spicca senza dubbio questo:
"da un po' di tempo ha scoperto di avere la patata...".
Che ne penserà Bagnasco?
Il suo percorso di fede è simile a quello di Claudia Koll, protetta da Tinto Brass in giovane età e poi passata ad interpretare ruoli di santi dopo la sua conversione alla fede cattolica, che l'hanno redenta dopo un passato difficile. Lorena ha fatto però il percorso inverso, passando dalla sobrietà di "A sua immagine" alle scosciate in diretta alle due di pomeriggio. Ma la diabolicità del personaggio è che il tutto è reso con la consueta cristallinità che l'hanno resa celebre.
Il Centipede ebbe già occasione di parlare di questo personaggio, quando Olivander ci narrò l'umiliazione subita da Linguetta da parte di una scatenatissima (ed ubriachissima) Ornella Vanoni.
Cercherò di essere il più tenero possibile in questo finale di articolo, che purtroppo ha palesato tutta la mia acredine verso questo personaggio, simbolo della mediocrità, del luogo comune, del finto entusiasmo, dell'umile repertorio demagogico. Messo totalmente in luce dall'immensa Vanoni.
Prima di lasciarvi vorrei dunque proporvi questo momento di televisione puramente trash, in cui Lorena Bianchetti si esibisce in un numero ineguagliabile di prostrazione, di arrivismo (perché è arrivismo), di completo assoggettamento.
Siamo a "Domenica In". Il Mago Silvan, maneggiando una bacchetta, si fa scappare una battuta sul governo e sul suo premier, il quale in quei giorni si giustificava dicendo di non aver la bacchetta magica. La battuta, tutto sommato simpatica, scatena il panico in studio e Linguetta, trasformatasi nel frattempo in una statua di sale (dov'è finito il suo viso da cerbiatta?), prende la parola appena finito il numero del mago.
Ecco le sue parole:
"Allora, aspettate, volevo, soltanto, prima di recuperare l'anello, dire una cosa perché insomma, el...la...la...la tua battuta assolutamente personale, io invece voglio colgliere l'occasione per ringraziare non solo le istituzioni che veramente sono molto presenti sul campo e stanno dimostrando, davvero, l'impegno concreto. [...] Perdonami ma era una precisazione che personalmente volevo fare".
Cosa aggiungere a questa sconcertante esibizione? Poco altro. A parte il penoso tentativo di difendere le istituzioni (come se avessero bisogno di una Bianchetti qualsiasi come avvocato!) e a parte la candida (finta) ignoranza con cui ha preteso di far passare il controllo dei partiti sulla Rai come una forte presenza sul campo, mi piace sottolineare la faccia del Mago, totalmente ignaro di aver scatenato un putiferio per una battuta tutto sommato innocente che sarebbe potuta passare persino a Zelig. Invece, la Claudia Koll al contrario del Terzo Millennio, ha preso in mano la situazione ed ha messo tutto a posto, ristabilendo l'ordine precendentemente rovesciato. Con il bianchetto, ça va sans dire.